Reichs Kathy - Virals 03 - 2013 - Il codice by Reichs Kathy

autore:Reichs Kathy [Reichs Kathy]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, General, Thrillers
ISBN: 9788858670675
Google: e_HDAwAAQBAJ
editore: Rizzoli
pubblicato: 2014-06-09T22:00:00+00:00

CAPITOLO 30

«Si entra.»

Sbatacchiai il cancello, nella speranza che si aprisse. Una fortuna che non ebbi. Uno spesso lucchetto di acciaio teneva ferma la cancellata.

«L’accesso ai cimiteri è proibito!» Shelton diede il meglio di sé con quel lamento. «Non possiamo mancare di rispetto ai morti.»

«Il simbolo del sole corrisponde.» Sventolai lo straccio bianco e nero. «Il cache deve essere nascosto in quella tomba e ci restano meno di otto ore di tempo. Oppure volevi tornare con il buio?»

«Nossignore!» Shelton rabbrividì. Letteralmente. «Non sono fatto per le razzie tombali di mezzanotte.»

«Tory ha ragione.» Hi si era voltato a dare un’occhiata al ponte. «Siamo soli e siamo già accesi. Entriamo e usciamo rapidamente e nessuno se ne accorgerà.»

«Nessuno tranne Dio!» pigolò Shelton. «Questo è terreno consacrato!»

«Basta così.» Ben si issò sul muro e saltò agevolmente dall’altra parte. «Vieni, se ti va.»

«Un aiutino» chiesi.

Hi intrecciò le dita. Io vi poggiai sopra un piede e feci ondeggiare una gamba oltre il muro, prima di lasciarmi cadere dall’altra parte. Hi mi seguì, con qualche difficoltà, perdendo l’equilibrio e cadendo in maniera scomposta. Ben afferrò le mani protese di Shelton e lo tirò dentro.

Mi guardai alle spalle, oppressa dal senso di colpa, con gli occhi e gli orecchi in massima allerta.

Nessuno in vista. Nessun rumore preoccupante.

Non intendiamo mancare di rispetto a nessuno.

Il marmo del mausoleo formava una struttura quadrata non più grande di un furgone. Tre gradini conducevano a una porta fiancheggiata da colonne di pietra e chiusa da una grata di ferro. I lati erano ornati da frasi sbiadite in latino.

Shelton sospirò. «Stiamo davvero per entrare?»

Indicai il sole nascente che ornava il tetto. «Mi sembra alquanto chiaro.»

«Basta con le perdite di tempo.» Ben fece cenno a Shelton di avanzare. «Apriti, Sesamo.»

«Dato che me l’hai chiesto in maniera così garbata…» Shelton si avvicinò alla grata, con una serie di arnesi da scasso in mano, scuotendo la testa in segno di disapprovazione. «Siete fortunati. Per poco non lasciavo questi aggeggi a casa.»

«Ancora nessuno in vista.» Hi stava facendo la guardia al sentiero. «Però, mi sento un tombarolo.»

«Non disturberemo nessuno.» Lo intendevo davvero. «I morti capiranno.»

«Lo spero.» Hi si asciugò i palmi sudati sui pantaloncini a scacchi azzurri. «In questo semestre non posso essere ossessionato dai fantasmi. Ho un calendario fittissimo.»

Uno stridio di metallo arrugginito indicò che Shelton aveva avuto la meglio sulla prima cancellata. Rabbrividii, ma non apparve nessuno. Shelton passò alla porta di pietra.

«Una volta dentro, dovremo fare attenzione.» La voce di Ben era tesa. «L’ultimo cache era pericoloso. Potrebbe esserlo anche questo.»

«Ce l’ho fatta!» Shelton si ricompose. «Qualcuno dica ai fratelli che queste serrature sono una bazzecola.»

«Procediamo.» Ben spinse la porta verso l’interno, rivelando una scalinata ripida che scendeva nell’oscurità.

«Oh, no!» Le mani di Shelton scattarono in alto. «Sottoterra? State scherzando, vero?»

«Si tratta di una breve rampa» dissi, cercando di placare l’agitazione di Shelton mentre scrutavo l’oscurità sotto di me. «Ho delle torce elettriche nello zaino.»

«Shh!» Shelton si bloccò del tutto. «Ho sentito qualcosa.»

Hi inspirò seccamente. «Qualcuno sta attraversando il ponte!»

«Dentro!» dissi tra i denti. «Ben, chiudici dentro!»

«Nasconderci nella casa del morto?» Shelton sembrava sconvolto.

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